Riesumato il cadavere di Emanuele Scieri, il venticinquenne siracusano trovato morto nell’agosto del 1999 nella caserma Gamerra di Pisa, sede del Capar, Centro Addestramento Paracadutisti. La Procura toscana, nel 2017, ha riaperto un’inchiesta sul decesso avvenuto in circostanze misteriose e ha indagato per concorso in omicidio tre ex commilitoni. Nei giorni scorsi ha disposto la riesumazioni delle spoglie, che si trovavano nel cimitero di Noto, nel Siracusano, e saranno trasferite all’Istituto di medicina legale di Milano dove si procederà alla consulenza richiesta dai magistrati. Gli inquirenti, mesi fa, decisero di riaprire il caso dopo i nuovi elementi scoperti dalla Commissione parlamentare d’inchiesta presieduta da Sofia Amoddio, che ricostruendo le ultime ore di vita di Scieri fecero emergere incongruenze e responsabilità.

Non fu un suicidio, come suggerì il comando della Folgore. Il parà siracusano Emanuele Scieri fu aggredito prima di salire sulla torretta della caserma Gamerra di Pisa, ai piedi della quale fu ritrovato cadavere il 16 agosto 1999. Così la relazione finale della commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte del militare che ha concluso i lavori dopo 20 mesi. Alla Gamerra, si legge, c’era “un’altissima, sorprendente tolleranza verso comportamenti di nonnismo” e ora “speriamo che il nostro lavoro posso restituire verità e giustizia alla memoria di Emanuele”. E’ stato fatto, spiega la presidente della Commissione Sofia Amoddio (Pd), “un lavoro puntale ed approfondito – acquisite quasi seimila pagine di documenti e 45 audizioni – che ha portato la Procura di Pisa a riaprire le indagini sul caso. Intrecciando quelli acquisiti nel 1999 dalla magistratura con nuovi elementi, la Commissione ha accertato che alla Gamerra avvenivano gravi atti di violenza, non riconducibili a semplice goliardia”. “Gli elementi da noi riscontrati – prosegue Amoddio – consentono di escludere categoricamente la tesi del suicidio o di una prova di forza alla quale si voleva sottoporre Emanuele Scieri scalando la torretta, tesi che nel ’99 la catena di comando della Folgore suggerì alla magistratura. La consulenza cinematica di tecnici specializzati ha accertato che la presenza di una delle scarpe di Scieri ritrovata troppo distante dal cadavere, la ferita sul dorso del piede sinistro e sul polpaccio sinistro, sono del tutto incompatibili con una caduta dalla scala e mostrano chiaramente che il giovane é stato aggredito prima di salire sulla scaletta”. La commissione ha fatto emergere “le falle e le distorsioni di un sistema disciplinare fuori controllo ed ha rintracciato elementi di responsabilità depositandoli presso la Procura della Repubblica di Pisa”. La presidente parla di “errori grossolani e responsabilità evidenti”, nonchè “numerose anomalie nell’effettuazione dei rilievi e dei sopralluoghi sulla scena del crimine: dalle audizioni degli stessi carabinieri che effettuarono i rilievi, apprendiamo che intervennero tre nuclei diversi dell’Arma dei Carabinieri e che le operazioni di rilevamento presero avvio in assenza del Pm e senza la presenza dei Ris. Il cadavere di Scieri fu manipolato per estrarre dal marsupio il telefono cellulare del ragazzo e risalire al suo numero di telefono”.

(Visitato 371 volte, 1 visite oggi)
TAG:
emanuele scieri folgore gamerra morto paracadusti pisa salma riesumata

ultimo aggiornamento: 15-05-2019


Labrador senza guinzaglio e museruola sbrana e uccide un cane di piccola taglia e morde un uomo: denunciata la padrona

Droga, nuovi controlli a scuola con i cani Babacar e Piper